10 settembre 2008

I'm gonna cry, cry, cry and I' ll cry alone.


Cvd.
Come da copione.
Come sempre nella mia vita.
Come me.
Sfioro ciò che voglio, ma non riesco mai ad afferrarlo.
Questa volta più del solito.
C'erano le carte, la fideiussione, la casa, le tazze per la colazione, il mega ventaglio cinese da appendere in corridoio.
Poi un brivido arrivato con lo squillo del cellulare sabato sera, il tremore che mi è preso sentendo la sua voce.
Non sono sensitiva ma quando ho questi sintomi non si sbaglia: uragano in arrivo.
E io resto qui, senza un' alternativa, con una flebile speranza che si spegnerà ad ora di pranzo quando mi chiamerà per dirmi che non c'è via di scapo.
Ieri, quando ci siamo visti, non sono riuscita a trattenermi.
Ho pianto. Tanto.
Non volevo ma non ce l'ho fatta.
Come adesso, non vorrei ma non riesco.
Ieri sera, su una panchina, lui è accanto a me, mi dice che è mortificato, che è inaffidabile, che mi ha deluso, che anche lui voleva fare quest'esperienza con me, che si era già fatto la bocca a tante cose, gli scherzi, le cene, le cose da portare dentro... ma mi dice anche che razionalmente non avrebbe senso lasciare un appartamento vuoto, razionalmente dovrebbe aspettare i pochi mesi che mancano mentre emotivamente vorrebbe fare un' altra scelta, non è pronto per andare in quella casa e vuole la nostra casa.
Io non sono razionalità, solo emotività, anche troppo.
Per me non ci sarebbe problema.
Ma lui non vuole offendere suo fratello, ha molte pressioni in casa, in casa sua non c'è comunicazione, mi capisce e si aspettava la mia reazione ma facendo così lo faccio stare male.
Non sa che fare.
Ci penserà su la notte, perché pare porti consiglio.
Io aspetterò, come sempre.
Oggi a pranzo avrò il NO definitivo, perchè so che sarà un no.
E io?
Io aspetto e guardo quest' agonia.
Penso a come, in tre giorni, una cosa da bellissima ed eccitante sia diventata orribile.
E sono sola, come al solito.
Con i miei pianti, perché sono una femminuccia.
Una femminuccia che credeva di festeggiare il Colubus Day in una casa nuova, sua, con un coinquilino a cui vuole molto bene.
Invece sopporterà anche questo schiaffo, metterà un bel sorriso di circostanza e spiegherà a tutti il perché rimarrà vita natural durante piantata nella sua stanzetta.
Dovrei essere arrabbiata invece sento solo tristezza.
Passerà.
Come dice GrandeAmica: ci si abitua a tutto.
Anche alle cocenti delusioni.

3 commenti:

DUCHESSA ha detto...

Non sei sola e tanto meno sei una femminuccia, bensi' una donna che lotta per quello che ama e con tanta pazienza.. bacetto

Marco Iannello ha detto...

Non ci si deve abituare alle delusioni. Testa alta e tira dritto. Ciao

Clelia ha detto...

Prima di tutto non sei sola, ci sono io e gli altri a consolarti virtualmente ;)

Non pensare negativo magari sarà un si. SE pensi negativo dai adito alla profezia che si autoadempie... in berve te la tiri addosso la sfiga.

Vedrai sono sicura che realizzerai il tuo sogno, magari ci vorrà più tempo ma ce la farai! Lo credo veramente! Non smettere mai di sognarla la tua casetta con il ventaglione cinese!

Vorrei essere li e dirti che andrà tutto bene, che non ci si deve abituare a tutto ma si deve affrontare tutto. Vorrei asciugarti le lacrime e ricordarti che dopo la pioggia esce sempre il sole e che nella vita bisogna cercarselo il posticino al sole!

Coraggio Sally Brown sfogati poi guardati allo specchio, riprendi il controllo di te stessa e vai a cercare ciò che vuoi con tenacia. Non importa che tu vinca o perda l'importante è crederci.

Ti abbraccio forte mia cara Sally

Clelia