5 novembre 2008

Poesie e miracoli

Oggi pomeriggio, mentre ero in banca, nella borsa, tra chiavi, portafogli e cellulare, ho trovato un foglio.
Un foglio con su scritta sopra, a mano, una poesia.
Io non avevo ho questo foglio nella borsa, né ho trascritto la poesia.
Ovviamente, da schizoide ( WOW! ho appena imparato che si scrive con una z sola!... che ignoranza...) quale sono, ho pensato: MIRACOLO!!!!!

... no...

Guardando meglio mi sono accorta che mancava: accendino, bellissima sciarpa azzurra e moment act.
Solo una persona poteva far sparire queste cose: mia mamma!
L' accendino perchè spera che così non fumi, la bellissima sciarpa azzurra perchè è sua (...) e il momemnt act perchè dice che ne sono drogata (ho male alla testa praticamente tutti i dì!).
L' ho perdonata solo perchè mi dato la poesia, mica per altro.

Ode alla vita
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda

2 commenti:

digito ergo sum ha detto...

neruda sa sempre essere così essenziale da scuotere dentro. quasi fosse una donna.

la tua mamma invece è gagliarda... :-)

Sally Brown ha detto...

Sno d'accordo con tutto il tuo commento.
Soprattutto quando parli della mamma: è una scassapalle veramente gagliarda!!